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al testo di Ivan Pozzoni
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Potrei dormire, abbandonarmi, straziato ali e mani, all’abbraccio d’un orfico Morfeo, invece di scriverti, descriverti nella tua freddezza d’ambra racchiusa attorno ad una zanzara anofele, mala femmina, ore e ore, ore e ore, anche minuti, a volte.
Potrei dormire, staccando coi denti - ne ho rotto uno!- i cento anelli delle mie catene, sottraendomi, incosciente, alla stretta d’un Orfeo dismorfico, invece di cantare, coi miei versi seducendo Persefone, le anime dell’Inferno, i dannati della terra senza voltarmi, senza incantarti.
Tu, che hai occhi come cieli, non sai volare; io, che ho occhi come notti, non riesco a dormire.
[Galata morente, 2010] |
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